Elementi salienti
1. Il sintomo di presentazione più frequente di un’infezione post-operatoria della colonna vertebrale è il dolore, per quanto la sua insorgenza possa essere tardiva.
2. La maggior parte delle infezioni della colonna vertebrale è clinicamente evidente, ma per la conferma della diagnosi possono risultare utili anche le indagini di laboratorio e quelle di imaging.
3. L’irrigazione e lo sbrigliamento chirurgici, associati a un ciclo appropriato di terapia antibiotica, costituiscono i capisaldi della terapia delle infezioni post-operatorie.
4. Nelle infezioni ematogene della colonna, i microrganismi patogeni si propagano generalmente dalle porzioni vascolari delle limitanti somatiche vertebrali nello spazio discale relativamente avascolare, prima di diffondere ai corpi vertebrali adiacenti
5. La maggior parte dei soggetti affetti da discite può essere trattato con successo con antibiotici e immobilizzazione, mentre è indicato ricorrere a un intervento nei casi di infezioni resistenti alla gestione non chirurgica, o che determinano deficit neurologici o deformità progressive.
6. Infezioni granulomatose possono essere provocate dalla tubercolosi, da funghi o da altri microrganismi atipici.
7. A causa della natura indolente delle patologie granulomatose, i soggetti affetti da tali infezioni possono presentare, già all’epoca della diagnosi, una distruzione significativa della colonna vertebrale e cifosi focale.
8. La terapia farmacologica rivolta contro l’agente patogeno causale rappresenta il trattamento più efficace, per le patologie granulomatose.
9. Gli ascessi epidurali si associano a un rischio elevato di danno neurologico conseguente alla compressione diretta degli elementi neurali, così come alle lesioni ischemiche di accompagnamento prodotte dallo stesso focolaio infettivo.
10. Con poche eccezioni, le infezioni epidurali devono essere trattate mediante decompressione chirurgica, con o senza fusione, seguita dal trattamento locale della ferita e da un periodo adeguato di terapia antibiotica.
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