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Capitolo 9 - Ortesi, amputazioni e protesi
Mary Ann Keenan, MD e Douglas G. Smith, MD
II. Amputazioni degli arti inferiori
A. Caratteristiche demografiche
- 1. Negli Stati Uniti vengono eseguite circa 130.000 nuove amputazioni l'anno.
- 2. Le cause e i livelli delle amputazioni sono elencati nella Tabella 3.
B. Obiettivi dell'amputazione di un arto inferiore
- Obiettivi generali
- a. Rimuovere un arto malato, leso o non funzionante nell'ambito di una procedura ricostruttiva
- b. Ripristinare la funzionalità secondo le necessità del paziente
- c. Preservare lunghezza e forza
- d. Equilibrare le forze dei muscoli rimanenti, fornendo stabilità all'arto residuo
2. Obiettivi per i pazienti deambulanti
- a. Ripristinare un livello massimo di funzionalità indipendente
- b. Eliminare il tessuto malato
- c. Ridurre morbilità e mortalità
3. Obiettivi per i pazienti non deambulanti
- a. Ottenere la guarigione della ferita riducendo al minimo le complicanze
- b. Migliorare l'equilibrio in posizione seduta
- c. Agevolare il mantenimento della posizione e i trasferimenti
C. Valutazione preoperatoria
- La valutazione preoperatoria dovrebbe comprendere una stima dell'integrità e della sensibilità cutanea, della mobilità delle articolazioni e del tono muscolare.
- Occorre valutare anche lo stato vascolare (per stabilire il livello vitale di amputazione). Diverse sono le tecniche utilizzate.
i. Un indice caviglia/braccio [ABI, ankle/brachial index] > 0,45 correla con una percentuale di guarigione del 90%. ii. Vantaggi - Prontamente disponibile, non invasivo. iii. Svantaggi - Le calcificazioni della parete arteriosa possono fornire valori falsamente elevati.
3. Pressione sistolica digitale [TSBP, toe systolic blood pressure]
- a. Il requisito minimo per la guarigione distale è costituito da 55 mmHg.
- b. Vantaggi - Non invasiva, prontamente disponibile ed economica.
4. Tensione transcutanea di ossigeno
- a. Per la guarigione delle ferite è necessaria una PO2 > 35
- b. Vantaggi - Non invasiva, estremamente precisa nella valutazione della guarigione delle ferite.
- c. Svantaggi - I risultati possono essere alterati da disturbi cutanei, come la presenza di edema o cellulite.
5. Misurazione del flusso ematico cutaneo
- a. In passato veniva utilizzata la clearance dello Xenon 133.
- b. Dispendiosa dal punto di vista economico e temporale
6. Sono state impiegate metodiche diagnostiche a fluorescenza, ma forniscono risultati non attendibili.
7. Arteriografia
- a. Vantaggi - Visualizzazione della pervietà dei vasi.
- b. Svantaggi - Invasiva e inaffidabile nel determinare il successo nella guarigione della ferita.
D. Valutazioni relative allo stato nutrizionale e immunologico
- Conta linfocitaria totale > 1500/mL
- Albumina sierica >/= 3 g/dL
E. Preparazione psicologica
- Considerare l'amputazione come un passo verso la guarigione, non come un fallimento.
- Programmare precocemente l'assemblaggio della protesi e il ritorno alla funzionalità.
- Fornire counselling preoperatorio al paziente e alla sua famiglia.
- Indirizzare il paziente ai gruppi di supporto per amputati.
F. Principi chirurgici
1. Considerazioni ematologiche e relative ai tessuti molli
- a. Utilizzo di un laccio emostatico per ridurre al minimo le perdite ematiche, in assenza di una patologia vascolare significativa.
- b. Predisporre dei lembi di tessuti molli di cute mobile e sensibile.
- c. Equilibrare le forze muscolari sulle articolazioni residue.
2. Considerazioni legate all'osso
- a. Smussare le estremità ossee per ridurre al minimo la pressione cutanea e massimizzare la capacità di carico del moncone residuo.
- b. Evitare la rimozione del periostio per conservare la vitalità ossea e ridurre al minimo la probabilità di formazione di ossificazioni eterotopiche.
3. Procedura chirurgica
- a. La miodesi è la tecnica con la quale il muscolo distale viene suturato direttamente sull'osso o sul tendine, coprendo l'estremità dell'osso distale e massimizzando la capacità di carico del moncone residuo.
- b. Dividere i nervi prossimalmente e nettamente, per evitare dolorosi neuromi da amputazione.
- c. Suturare la ferita con la minima tensione e posizionare un drenaggio per la decompressione dei tessuti sottostanti.
4. Gestione postoperatoria
- a. Applicare un bendaggio compressivo per proteggere la ferita e controllare la formazione di edemi.
- b. Per limitare gli edemi e prevenire le contratture è anche possibile applicare una stecca o un'ingessatura.
G. Complicanze
- Una mancata corretta guarigione di una ferita si verifica come conseguenza di un insufficiente apporto ematico, d'infezioni o di errori nella tecnica chirurgica.
- Nel postoperatorio possono insorgere infezioni senza una diffusa necrosi tissutale o l'insuccesso del lembo, soprattutto in presenza di un'infezione distale attiva al momento dell'amputazione definitiva o qualora l'amputazione fosse stata condotta in prossimità della zona di una lesione traumatica.
- Gli edemi postoperatori sono frequenti, ma un bendaggio rigido aiuta a ridurre tale problema.
- Sensazione dell'arto fantasma.
- a. Sensazione di persistenza di tutto l'arto amputato, o di parte di esso.
- b. Comune in quasi tutti i soggetti amputati, ma solitamente si riduce col tempo.
5. Dolore fantasma
- a. Una spiacevole sensazione di dolore o bruciore nella parte di arto amputata.
- b. Un implacabile dolore fantasma è presente solamente in una minoranza di pazienti.
6. Contratture articolari
- a. Solitamente si sviluppano tra il momento dell'amputazione e il fissaggio della protesi
- b. Il trattamento è difficoltoso, e spesso infruttuoso.
- c. È fondamentale la prevenzione con un adeguato controllo del dolore e l'uso iniziale di ingessature o di stecche.
7. Problemi dermatologici
- a. Il moncone residuo e l'invasatura della protesi devono essere tenuti puliti, ben sciacquati per rimuovere i residui di sapone e asciugati con cura.
- b. La rasatura aumenta i problemi relativi a peli incarniti e follicoliti.
- c. Spesso si verifica l'insorgenza di cisti epidermoidi in corrispondenza del bordo dell'invasatura della protesi. L'approccio migliore è quello di modificare l'invasatura, alleviando la pressione sulla cisti.
- d. L'iperplasia verruciforme è un'iperproliferazione cutanea simile a una verruca che può verificarsi sull'estremità distale del moncone. È provocata dall'assenza di contatto distale e dalla mancata rimozione della cheratina normale.
- e. La dermatite da contatto è provocata dal contatto con sostanza acide, basiche o caustiche, e spesso è dovuta al mancato risciacquo di detergenti e saponi dall'invasatura della protesi.
- f. Candidosi e altre dermatofitosi si presentano con cute squamosa, prurito, spesso con vescicole ai bordi e cute normale nel centro. Le dermatofitosi vengono diagnosticate con una preparazione d'idrogeno di potassio, e trattate con antimicotici topici.
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