Capitolo 9 - Ortesi, amputazioni e protesi
Mary Ann Keenan, MD e Douglas G. Smith, MD
V. Amputazioni degli arti superiori
A. Amputazione traumatica
1. Panoramica - Il trattamento iniziale delle amputazioni traumatiche viene spesso condotto presso centri privi delle competenze necessarie per il reimpianto della parte amputata, o per un adeguato trattamento dell'amputato. È importante che i medici coinvolti nel trattamento iniziale del paziente comprendano le indicazioni al reimpianto e l'adeguata gestione di questo individuo, del moncone e del segmento di arto amputato. Le conoscenze di base relative al trattamento iniziale e alla gestione dell'arto residuo e della parte amputata sono fondamentali.
B. Reimpianti
- Indicazioni - La decisione relativa al reimpianto dipende da fattori legati al soggetto (ad es., età, comorbilità) e dalle condizioni dell'arto residuo e della parte amputata.
- Reimpianti comuni - Le parti reimpiantate con maggiore frequenza sono il primo dito della mano, varie dita negli adulti e le dita amputate nei bambini.
- Gestione iniziale del paziente
- a. La gestione iniziale del paziente con trauma comprende la stabilizzazione del soggetto e la valutazione della altre patologie che possano far soprassedere all'amputazione.
- b. Le ferite potenzialmente letali hanno sempre la precedenza sulle amputazioni o i reimpianti.
- c. Il consulto con un centro specializzato nella mano aiuta a stabilire l'indicazione al reimpianto. L'obiettivo è accelerare il trasferimento del soggetto presso un centro specializzato nella mano, qualora fosse necessario un reimpianto.
4. Gestione iniziale della parte del corpo amputata
- a. La parte amputata non deve essere mai posta a contatto diretto con il ghiaccio, perché l'esposizione diretta al ghiaccio o all'acqua ghiacciata danneggerebbe i tessuti.
- b. Avvolgere la parte del corpo amputata in garze umide, porla in un sacchetto di plastica e mettere il sacchetto in ghiaccio.
5. Gestione preoperatoria del reimpianto
- a. Il paziente deve essere tenuto a digiuno, sottoposto a profilassi antitetanica, a terapia antibiotica e alla somministrazione di liquidi IV.
- b. Occorre trattare le altre condizioni cliniche emergenti.
- c. Eseguire radiografie dell'arto residuo e della parte amputata.
- d. I ritardi nel trattamento vanno ridotti al minimo, perché le probabilità di successo del reimpianto si riducono con una prolungata ischemia tissutale.
6. Controindicazioni al reimpianto
- a. Il reimpianto di un dito da solo può portare a un dito rigido, dolente e non funzionale. Può risultare più utile la resezione del raggio.
- b. Nei soggetti con fattori che controindichino il reimpianto di un singolo dito (ad es. età avanzata, diabete mellito, fumo), è indicata la revisione dell'amputazione.
- c. Le amputazioni del pollice distale o delle dita possono essere sottoposte ad accorciamento e chiusura, in primo luogo.
C. Amputazione chirurgica
1. Indicazioni all'amputazione - La perdita irrimediabile di tessuto o della vascolarizzazione di un arto superiore patologico o leso costituisce la sola indicazione assoluta all'amputazione, indipendentemente da tutte le altre circostanze.
- a. Compromissione od occlusione vascolare - I pazienti si presentano in maniera molto diversa, a seconda dell'eziologia.
- b. Traumi - Nella maggior parte dei casi comportano significative componenti di avulsione e di schiacciamento.
- c. Ustioni termiche e congelamento - Questi casi richiedono raramente l'amputazione prossimale della mano.
- d. Sindromi compartimentali trascurate
- e. Sepsi sistemiche - Amputazioni possono rendersi necessarie per controllare infezioni altrimenti dilaganti.
- f. Neoplasie maligne
2. Incidenza
- a. Le stime pubblicate relative all'incidenza annuale di amputazioni degli arti superiori, negli Stati Uniti, variano significativamente: da 20.000 a 30.000 nuove amputazioni l'anno.
- b. Prevalenza - da 350.000 a 1.000.000 di soggetti con amputazioni di qualsiasi tipo, negli Stati Uniti.
3. Obiettivi dell'amputazione chirurgica degli arti superiori
- a. Conservazione della lunghezza funzionale
- b. Rivestimento duraturo di cute e tessuti molli
- c. Conservazione della sensazione di utilità
- d. Prevenzione dei neuromi sintomatici
- e. Prevenzione delle contratture delle articolazioni adiacenti
- f. Controllo delle morbilità a breve termine
- g. Precoce protesizzazione
- h. Rapido ritorno del paziente all'ambiente lavorativo e a quello ricreazionale
4. Livelli di amputazione
- a. Resezione di un raggio - La resezione di un raggio digitale (ad es., del I o del V dito della mano) può risultare preferibile a un reimpianto digitale, qualora il risultato di tale reimpianto fosse un dito rigido, privo di utilità funzionale o dolente.
- b. Amputazione transcarpale
i. Vantaggi - Conserva la supinazione e la pronazione dell'avambraccio, e una limitata flessione ed estensione del polso. Una lunga leva brachiale aumenta la facilità e la potenza con le quali può essere utilizzata una protesi.
ii. Svantaggi - Maggiori difficoltà di protesizzazione, rispetto al caso di una disarticolazione del polso.
iii. Tecnica chirurgica - Occorre realizzare, secondo un rapporto 2:1, un lungo lembo palmare a spessore pieno ed uno dorsale più corto. I tendini flessori ed estensori delle dita vanno recisi. I flessori e gli estensori del polso devono essere ancorati al carpo rimanente in linea con le loro inserzioni, per preservare la motilità attiva del polso.
i. Indicazioni - La disarticolazione del polso è la procedura di elezione nei minori, conservando la fisiologia del radio e dell'ulna distali. Fornisce inoltre una leva brachiale più lunga, ai fini della forza esercitata, sia negli adulti sia nei bambini.
ii. Vantaggi - Preserva l'articolazione radio-ulnare distale, mantenendo la pronazione e la supinazione.
iii. Tecnica chirurgica - I processi stiloidei prominenti devono essere arrotondati. La forma svasata dello stiloide radiale deve essere mantenuta, per migliorare la sospensione protesica.
- d. Amputazione transradiale
i. Vantaggi - Nonostante la resezione dell'articolazione radioulnare distale, viene conservato un certo grado di pronazione e supinazione.
ii. Tecnica chirurgica - L'amputazione a livello della giunzione del terzo medio con quello distale dell'avambraccio sembra offrire un buon compromesso tra un'adeguata lunghezza funzionale e un'appropriata cicatrizzazione della ferita. Qualora non fosse possibile un'amputazione a questo livello, un arto residuo più corto resta ancora preferibile a un'amputazione transomerale. Il distacco del tendine del bicipite e il suo riattaccamento all'ulna a livello prossimale, in una posizione vicina alla sua lunghezza residua, è consigliabile per facilitare la protesizzazione. Il riattaccamento distale può provocare una contrattura in flessione a livello del gomito.
- e. Amputazione transomerale
i. Va compiuto ogni sforzo per conservare la maggior lunghezza ossea possibile con adeguato rivestimento da parte dei tessuti molli.
ii. Anche qualora residui unicamente la testa omerale e non sia preservabile alcun tratto osseo funzionale, ne derivano un miglior profilo della spalla e un miglior aspetto estetico.
iii. La miodesi aiuta a conservare il tono muscolare dei bicipiti e dei tricipiti, il controllo della protesi e i segnali mioelettrici.
i. Incidenza e indicazioni - Le disarticolazioni della spalla vengono eseguite solo di rado, solitamente in caso di neoplasie o gravi traumi.
ii. Svantaggi - Determinano la perdita del normale profilo della spalla, causando difficoltà al paziente per la scarsa adattabilità degli abiti.
iii. Considerazioni chirurgiche - La testa omerale deve essere salvata ogniqualvolta possibile, potendo migliorare enormemente il profilo di una disarticolazione della spalla.
D. Gestione postoperatoria delle amputazioni degli arti superiori
- Viene applicata una soffice medicazione compressiva.
- Viene applicato un bendaggio elastico per evitare la formazione di edemi.
- Nel caso di utilizzo di drenaggi, questi vanno rimossi entro 24-48 ore.
- In assenza di controindicazioni, si possono somministrare anticoagulanti per la profilassi delle trombosi venose profonde.
- Va attuata un'immediata mobilizzazione attiva della spalla e del gomito (e del polso), per evitare contratture articolari.
E. Protesizzazione immediata o in fase postoperatoria precoce
- I vantaggi comprendono la riduzione degli edemi, del dolore postoperatorio e dell'arto fantasma; una più rapida cicatrizzazione della ferita; una miglior riabilitazione e una riduzione della degenza ospedaliera.
- I benefici sono meno evidenti con livelli di amputazione sopra il gomito.