Elementi salienti
1. Non è possibile porre diagnosi di lesione completa del midollo spinale fino alla risoluzione dello shock spinale, segnalato dal recupero del riflesso bulbo-cavernoso.
2. Il recupero neurologico, in seguito a una lesione del midollo spinale, viene stabilito determinando la variazione dell'AMS (la somma dei gradi di forza relativi a ciascuno dei 10 muscoli chiave testati bilateralmente, rappresentanti i segmenti neurologici da C5 e T1 e da L2 a S1) tra valutazioni neurologiche successive. (Rivedere i livelli di funzione compresi tra C4 e C7).
3. La gestione dei soggetti che hanno subito una lesione del midollo spinale comprende la prevenzione delle contratture e il mantenimento del range dei movimenti, la preservazione dell'integrità cutanea e una cateterizzazione intermittente.
4. L'incidenza di HO è circa del 20%, nei soggetti con lesioni del midollo spinale. Le asportazioni chirurgiche sono indicate quando le HO interferiscono con la funzionalità.
5. Una postura accovacciata aumenta il carico di lavoro a livello dei quadricipiti e dei muscoli estensori dell'anca, che devono continuamente rimanere attivi per mantenere il paziente in posizione eretta. La simultanea correzione chirurgica delle deformità di flessione dell'anca e del ginocchio rappresenta la soluzione terapeutica preferibile.
6. La correzione chirurgica di una deformità con dita a martello richiede la liberazione dei tendini del flessore lungo e di quello breve delle dita, alla base di ciascun dito.
7. La correzione chirurgica di una deformità in varismo è ottenibile con trasferimenti tendinei volti a riequilibrare il piede, tra i quali uno split di trasferimento del tendine tibiale anteriore.
8. Le deformità in flessione del polso e delle dita in una mano funzionale vengono trattate mediante allungamento miotendineo.
9. Il trattamento chirurgico raccomandato della deformità in flessione del polso, in una mano non funzionale, è costituito da un trasferimento tendineo dal superficiale al profondo.
10. I fattori che influenzano la capacità di camminare di un paziente comprendono la stabilità degli arti, il controllo motorio, le reazioni d'equilibrio e un'adeguata propriocezione.
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