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Capitolo 5 - Deformità della colonna nell’adulto

Jim A. Youssef, MD Lance Hamlin, PA-C

VI. Outcome

A. La maggior parte dei pazienti chirurgici ottiene una significativa attenuazione della sintomatologia e molti di essi affermano che se dovessero tornare indietro si risottoporrebbero alla stessa procedura, per ottenere lo stesso beneficio.

B. Complicanze

  1. Pseudartrosi (dal 5 al 25%)
  2. Infezioni (dallo 0,5 all'8%)
  3. Danni neurologici (dallo 0,5 al 5%)
  4. Embolie polmonari (dall'1 al 20%)

Elementi salienti

 

1. Le ASD sono definite da una scoliosi laterale e rotatoria della colonna >10° in un individuo maturo dal punto di vista scheletrico.

 

2. Una percentuale compresa tra l’1,4 e il 12% della popolazione presenta una scoliosi >10°.

 

3. Nei soggetti affetti da ASD un sintomo comune è rappresentato dal dolore alla schiena e agli arti inferiori.

 

4. Diversamente dalla tipologia classica di claudicatio neurogenica, i soggetti che presentano scoliosi e stenosi non ottengono sollievo con la posizione seduta o la flessione in avanti.

 

5. La progressione della scoliosi è probabile, specialmente nei soggetti che presentano curvature toraciche o con rotazioni pre-esistenti osservabili alle radiografie.

 

6. Per una valutazione completa si dovrebbero ottenere proiezioni radiografiche in AP e in laterale con cassette lunghe. Le misurazioni dovrebbero comprendere gli angoli di Cobb per valutare l’entità di tutte le curvature, la linea a piombo da C7 per stimare lo squilibrio sagittale e la linea verticale al centro del sacro per identificare disallineamenti coronali.

 

7. La mielografia TC risulta particolarmente utile nella valutazione della presenza di stenosi e dell’anatomia ossea, in quanto la rotazione rende difficoltosa l’interpretazione delle immagini ottenute con l’MRI.

 

8. Il trattamento non chirurgico costituisce la prima terapia di elezione e si conferma il caposaldo terapeutico nei soggetti che presentano controindicazioni chirurgiche.

 

9. La correzione di queste deformità necessita spesso di interventi combinati per via anteriore e posteriore, sia in stadi successivi sia eseguiti nella stessa giornata. Gli interventi combinati possono essere più lunghi, determinando una maggiore incidenza di complicanze e un grado di stress clinico complessivo maggiore per il paziente. Sono fondamentali un’attenta pianificazione pre-operatoria per l’approccio da utilizzare, la correzione delle deformità mediante osteotomie e l’ottimizzazione delle condizioni cliniche.

 

10. Gli obiettivi primari della chirurgia sono costituiti dall’ottenimento dell’equilibrio della colonna, dall’attenuazione della sintomatologia dolorosa e da una robusta artrodesi.

 

   

MODULO 1:
CONOSCENZE FONDAMENTALI

MODULO 2:
COLONNA VERTEBRALE