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Capitolo 10 - Neuro-ortopedia e riabilitazione

Mary Ann Keenan, MD

IV. Deformità degli arti superiori

A. Deformità della spalla

1. Deformità di adduzione e di intrarotazione della spalla

  • a. Queste deformità  sono provocate dalla spasticità e dalla contrattura di quattro muscoli: grande pettorale, sottoscapolare, grande dorsale e grande rotondo.
  • b. Le contratture muscolari di un arto non funzionale sono risolvibili chirurgicamente con un'incisione del deltopettorale anteriore.
  • c. Il muscolo sottoscapolare può essere liberato senza violare la capsula articolare gleno-omerale.

2. Limitata flessione della spalla

  • a. L'attività muscolare antagonista del grande dorsale, del grande rotondo e del capo lungo del tricipite può occultare il mantenimento di un controllo volontario dei muscoli agonisti, i flessori della spalla.
  • b. La riduzione dell'iperattività muscolare attraverso l'allungamento frazionale dei muscoli antagonisti può migliorare la flessione della spalla.

B. Deformità di flessione del gomito

1. Il paziente ha una motilità attiva.

  • a. Vi è indicazione all'allungamento miotendineo dei flessori spastici del gomito per correggere la deformità di flessione e migliorare la funzionalità.
  • b. Tecnica chirurgica

i. Il capo lungo e quello corto del bicipite vengono allungati a livello prossimale nell'arto.
ii. Il brachiale viene allungato a livello del gomito.
iii. Il brachioradiale viene allungato a livello dell'avambraccio.

  • c. Il paziente recupera una motilità attiva subito dopo l'intervento.

2. Il paziente non ha alcuna motilità attiva, e presenta una contrattura in flessione a gomito fisso.

a. Nei casi di contrattura fissa di un arto superiore non funzionale, il rilascio dei muscoli contratti è ottenibile attraverso un'incisione laterale.
b. Il muscolo brachioradiale e il tendine del bicipite vengono sezionati.
c. Il muscolo brachiale viene liberato.


C. Deformità in flessione del polso e delle dita in una mano funzionale

  1. In presenza di movimenti attivi, è indicato l’allungamento miotendineo dei flessori del polso spastico e delle dita nell’avambraccio.
  2. Anche il pronatore rotondo e quello quadrato possono essere allungati.

D. Deformità in flessione del polso in una mano non funzionale (Figura 2)

  1. Caratteristiche - Lesioni della cute palmare e problemi d'igiene, infezioni recidivanti dei letti ungueali e compressione del nervo mediano in caso di associazione con una contrattura in flessione del polso.
  2. Per la correzione della deformità non è possibile ottenere un adeguato allungamento dei tendini flessori mediante estensione frazionale o miotendinea senza provocare discontinuità a livello della giunzione muscolotendinea.
  3. La tecnica chirurgica raccomandata consiste in un trasferimento tendineo dal superficiale al profondo.
  • a. Questa tecnica fornisce un sufficiente allungamento dei tendini flessori conservando un legame passivo, allo scopo di prevenire deformità in iperestensione.
  • b. La deformità del polso viene corretta mediante rilascio dei flessori del polso.
  • c. L'artrodesi di polso mantiene la mano in posizione neutrale, eliminando la necessità di una stecca permanente.
  • d. Dal momento che la spasticità dei muscoli intrinseci si verifica in associazione con la spasticità grave dei flessori estrinseci, viene routinariamente eseguita anche la neurectomia delle branche motorie del nervo ulnare nel canale di Guyon, allo scopo di prevenire l'insorgenza di deformità intrinseche postoperatorie.
  • e. Viene routinariamente eseguita anche la neurectomia del nervo mediano ricorrente, per prevenire una deformità da flessione del pollice nel palmo della mano.

 


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Figura 2
A, Paziente con una deformità in flessione del polso e assenza di funzionalità attiva a carico della mano. B, Lo stesso paziente dopo trasferimento tendineo dal superficiale al profondo e artrodesi di polso, volti a correggere la deformità  in flessione del polso.
 

   

MODULO 1:
CONOSCENZE FONDAMENTALI

MODULO 2:
COLONNA VERTEBRALE