Capitolo 8 - Patologie degenerative della colonna cervicale
K. Daniel Riew, MD Jeffrey C. Wang, MD
II. Cervicalgia
A. Valutazione
1. Anamnesi ed esame obiettivo
La sintomatologia è tipicamente episodica, generalmente con il miglioramento del dolore acuto nell'arco di giorni o settimane.
I sintomi vengono spesso esacerbati dal range dei movimenti (soprattutto l'estensione).
Sono comuni le cefalee occipitali.
L'esame obiettivo deve valutare la flessione attiva, l'estensione, la flessione laterale e la rotazione del collo.
Occorre effettuare un accurato esame neurologico con test provocativi per escludere la presenza di radicolopatie o mielopatie.
2. Indagini di imaging
a. Indicazioni all'esecuzione di radiografie
i. Positività anamnestica per traumi ii. Durata prolungata della sintomatologia (>1 mese) iii. Presenza di sintomi costituzionali, di patologie sistemiche note (neoplasie o artrite infiammatoria)
b. Radicolopatie o mielopatie
c. Riscontri alle indagini di imaging
i. Radiografie AP - alterazioni degenerative a livello delle articolazioni uncovertebrali. ii. Radiografie laterali - per la valutazione dell'allineamento complessivo (lordosi, cifosi), della riduzione dello spazio discale, degli osteofiti dei corpi vertebrali e delle listesi. iii. Radiografie oblique - Presenza di stenosi dei forami neurali o di artrosi delle faccette. iv. Proiezioni in flesso - estensione - Indicate in caso di positività anamnestica per instabilità o traumi, o per valutare la presenza di pseudoartrosi post-operatoria. v. Proiezione dell'odontoide a bocca aperta - fratture odontoidi e presenza di artrite atlanto-assiale. vi. Le immagini TC, con appropriate ricostruzioni sagittali e coronali, delineano l'anatomia ossea associata alle fratture, le stenosi foraminali, l'artrite delle faccette articolari e la presenza di ossificazioni del legamento longitudinale posteriore (OPLL, ossification of posterior longitudinal ligament). vii. La MRI [Magnetic Resonance Imaging, Risonanza Magnetica] è utile per diagnosticare infezioni e neoplasie. viii. La mielografia MRI o TC viene utilizzata per escludere la presenza di compressioni neurali.
3. Diagnosi differenziale della cervicalgia isolata
La diagnosi differenziale comprende fratture, dislocazioni, artriti infiammatorie (artrite reumatoide, spondilite anchilosante), infezioni (disciti, osteomieliti, ascessi epidurali), tumori (intra- o extradurali) e cause extra-vertebrali.
Queste cause di cervicalgia devono essere escluse prima di affrontare trattamenti rivolti a spondilosi cervicali.
B. Trattamento
Per la maggior parte dei soggetti affetti da cervicalgie isolate dovute a spondilosi cervicale è preferibile un trattamento non chirurgico.
Preferire i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) a quelli a base di oppioidi.
Prendere in considerazione il rafforzamento isometrico della muscolatura cervicale, calore/ghiaccio/massaggi e l'immobilizzazione a breve termine con collare morbido.
Nelle cervicalgie isolate la fusione chirurgica è controversa. Sono stati riferiti risultati favorevoli con l'artrodesi posteriore in soggetti selezionati affetti da osteoartrosi atlanto-assiale andati incontro a insuccesso con i trattamenti non chirurgici, con instabilità secondaria dimostrata a livello di C1-C2 o con compromissione neurologica.
C. Osteoartrosi atlanto-assiale
Causa frequentemente misconosciuta di cervicalgie
Pazienti generalmente più anziani (>/= 70 anni)
Dolore localizzato a livello della giunzione occipito-cervicale; la rotazione (da un lato se l'artrosi è monolaterale, e da entrambi se bilaterale) esacerba la sintomatologia dolorosa, mentre questo solitamente non avviene con i movimenti sul piano sagittale.