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Capitolo 10 - Osteoporosi della colonna e fratture da compressione vertebrale

Ben B. Pradhan, MD, MSE

VI. Gestione chirurgica

A. Indicazioni

1. Nei due terzi dei casi, i sintomi derivanti dalle VCF regrediscono entro pochi mesi, in assenza d'interventi chirurgici. Esistono comunque diversi motivi per non attendere così a lungo, specialmente con le opzioni minimamente invasive attualmente disponibili.

  • Anche quando la sintomatologia dolorosa diviene tollerabile, alcuni effetti insidiosi delle fratture vertebrali possono persistere per un periodo indefinito, come si è visto nella precedente sezione sulle conseguenze delle fratture.
  • In caso di dolore debilitante e limita possibilità del paziente di alzarsi dal letto, può essere raccomandabile effettuare un intervento per attenuare la sintomatologia.

2. Come per qualsiasi frattura, si ritiene che il dolore legato a una VCF non risolta derivi dalla mobilità del frammento osseo.

3. La riduzione progressiva dell'altezza vertebrale e la cifosi possono rappresentare indicazioni anche per l'iniezione percutanea di cemento.

4. Motivi neurologici che richiedano un trattamento chirurgico a cielo aperto sono rari, nelle VCF osteoporotiche. Comunque, nei casi di compromissione neurologica possono essere necessarie la decompressione e la stabilizzazione.

  • L'approccio chirurgico specifico dipende dalla sede e dalle caratteristiche della frattura.
  • Le due opzioni sono rappresentate dall'approccio anteriore (corpectomia e fusione) e da quello posteriore (laminectomia e fusione).

B. Gestione chirurgica

1. Obiettivi

  • Per migliorare il dolore e le possibili conseguenze avverse correlate alla riduzione dell'altezza e dell'allineamento sagittale, l'intervento deve riuscire a migliorare o ad arrestare la deformità, e stabilizzare i frammenti della frattura.
  • L'intervento dovrebbe essere il più possibile di minima, con la minore possibile entità di complicanze potenziali, dal momento che i pazienti in questa fascia d'età non rappresentano dei candidati ideali per la chirurgia.
  • Sono state descritte complicanze legate alla chirurgia fin nell'80% dei casi, in questa popolazione, per cui sia il chirurgo sia il paziente dovrebbero richiedere il coinvolgimento delle figure specialistiche necessarie il più precocemente e frequentemente possibile.

2. La strumentazione necessaria per l'osso osteoporotico richiede, ai fini della stabilità, un numero maggiore di punti di fissaggio rispetto all'osso normale, viti possibilmente di dimensioni maggiori, eventualmente con augmentation in cemento, nonché l'aggiunta di ganci o di fili metallici per fissaggi aggiuntivi.

3. In assenza di un coinvolgimento neurologico che richieda una decompressione chirurgica, sono attualmente disponibili metodiche di riduzione e stabilizzazione delle fratture per via percutanea, come discusso di seguito.

   

MODULO 1:
CONOSCENZE FONDAMENTALI

MODULO 2:
COLONNA VERTEBRALE